LA COMPLICATA RELAZIONE FRA TIMORI, OPPORTUNITÀ E REALTÀ

 

INDICE


PREMESSA

Ci siamo lasciati a fine agosto con un'idea precisa.

Che ci sarebbero state ancora delle tensioni sui mercati azionari e che sarebbero potuti salire i rendimenti sui titoli di Stato con conseguente abbassamento dei prezzi.


Il BTP a 10 anni ha toccato un massimo di rendimento il 24 ottobre scorso a 4,87% ad un soffio dalla soglia psicologica del 5% all'anno.

I mercati azionari mondiali hanno continuato a guardare con molta apprensione alle politiche monetarie dettate dalle banche centrali e al quadro geopolitico, lasciando sul terreno un ulteriore 10%.


I TIMORI


Le banche centrali, sembrano non essere assolutamente preoccupate degli andamenti dei listini azionari in quanto continuano a seguire con molta preoccupazione quello che è l'andamento dell'inflazione.


Nel frattempo, in Italia, le consultazioni di fine settembre hanno decretato un nuovo governo che si è insediato alcuni giorni fa, consentendo alla coalizione di centrodestra di prendere le redini del paese.


Il nuovo esecutivo sembra voler proseguire il lavoro tracciato dal governo Draghi creando comunque alcune discontinuità sul tema della sicurezza interna, sul controverso argomento del reddito di cittadinanza e, come successo poche ore fa, anche sul fronte dell'immigrazione.


Il grande equilibrio che il governo Meloni sta cercando di ottenere sul piano internazionale è quello che viene definito "criterio di sussidiarietà".

In poche parole si dice che ciò che può essere fatto meglio in Europa deve essere fatto in Europa ma le competenze locali devono essere comunque lasciate al timone qualora potessero portare a risultati di maggiore impatto rispetto a quelle periferiche.


Nel frattempo si continua a a guardare con grande apprensione all'escalation del conflitto in Ucraina, con addirittura lo spettro dell'impiego di armi nucleari mentre sembrano essere evidenti le difficoltà dell’armata russa nella prosecuzione di questa "operazione speciale".


Il quadro dei timori, in poche parole, è ben delineato.


LE OPPORTUNITÀ


Dall'altra parte diventa sempre più folta la schiera di chi vede in questo scenario una grande opportunità per poter investire a prezzi di sconto e posizionare a rendimenti interessanti la liquidità cospicua che è stata tenuta ferma in questi anni.


L'indice tecnologico americano (NASDAQ), in cima alla lista delle performance negative di questo 2022, ha perso quasi il 35% da inizio anno. 

Questo di sicuro è un dato che deve fare riflettere, tenendo conto che in questo listino sono contenuti titoli anche di grandissimo valore.


In seconda posizione in questa lista nera troviamo l'indice Hang Seng che fotografa l'andamento del mercato cinese. In questo caso la performance da inizio anno si attesta attorno a un -30%.


Ad oggi un BTP a 10 anni rende più di un 4% netto all'anno.


Il BTP con scadenza 1 marzo 2032 con il tasso facciale dell'1,65% da inizio anno ha perso circa un 25% in conto capitale.


Da un punto di vista pragmatico, è oggettivamente difficile non riconoscere in questi numeri un'interessante opportunità per poter investire. 


LA REALTÀ


Non sono tuttavia svanite le  perplessità su quello che potrebbe essere lo sviluppo degli scenari futuri.

Permane, oltretutto, il problema dell'inflazione e non sembra essere vicina (o semplice) la risoluzione del conflitto in Ucraina.

Sembra - per il momento - essere stata invece archiviata la pratica che riguarda la pandemia legata al virus COVID19.


Per quanto riguarda i tassi americani, Powell non ha lasciato spazio all’immaginazione: si proseguirà fintanto che l’inflazione non sarà rientrata nei parametri attesi.

Il mercato del lavoro è robusto, con un tasso di disoccupazione pari al 3,50% (il più basso degli ultimi 50anni) e non vi sono rischi di spirale fra salari e prezzi.


Il mercato azionario deve digerire a forza o a ragione il concetto che non vi saranno più supporti dall'esterno da parte delle banche centrali, a fronte di tensioni importanti sui prezzi dei titoli.


Che questo sarebbe successo primo poi lo si dice da parecchio tempo (vedi questo link).

La rapidità con cui questo è avvenuto ha comunque generato uno scompenso non da poco.


Cosa fare dunque? Le scelte sono fondamentalmente tre.


  1. Se il portafoglio è ben strutturato si potrebbe anche decidere di attendere che le distorsioni in atto si riassestino in modo da riportare in equilibrio i valori degli investimenti effettuati;
  2. Si potrebbe approfittare di questi cali sui prezzi per potere effettuare nuovi investimenti andando a catturare quelle che potrebbero essere delle opportunità come specificato sopra;
  3. Qualora questa forte volatilità dovesse essere troppo alta per consentire di affrontare il futuro con serenità si potrebbe anche valutare un riassetto del portafoglio, utilizzando il vuoto creato su investimenti con un profilo di rischio più basso (con scadenze chiare e definite).


CONCLUSIONI


Con buona probabilità un mix fra le tre strategie potrebbe essere la strada migliore per ottimizzare il momento che stiamo attraversando.


Tenendo conto che:

  1. Il fatto che tutti i prezzi siano scesi non significa che tutto sarà destinato a rimbalzare con la stessa reattività;
  2. La recessione è già contemplata fra gli scenari possibili dei prossimi mesi (resterà da vedere quanto “morderà”);
  3. Non è da prendere per scontato che le scelte che farà l’America in tema di politica monetaria saranno le stesse che metterà in atto l’Europa.


Quello che deve essere chiaro è che deve essere abbandonato il concetto per il quale, se non si comprano azioni, non si guadagna.


Oggi esistono rendimenti che consentono una pianificazione ordinata (o una ri-pianificazione ordinata), che al di là delle preoccupazione legate a cose che non possiamo controllare, può contribuire al raggiungimento degli obiettivi legati ai progetti di vita della propria famiglia e/o della propria impresa.


Avendo sempre ben chiaro il concetto della diversificazione e del rispetto del profilo di rischio.


4 novembre 2022


(per info e contatti: alessandrotamburini.com)


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