SE LA GERMANIA CHIEDE L'ANTIDOPING AL MERCATO





 INDICE

  1. Antefatto Sportivo
  2. Contesto di Mercato
  3. Il fatto
  4. Contesto Internazionale
  5. Conclusioni

ANTEFATTO SPORTIVO


Tokyo 2020 chiude i battenti consegnando all'Italia il record assoluto di medaglie conquistate.
Usain Bolt ha avuto da ridire sulle scarpe di Jacbos, a qualcuno non sono piaciute alcune divise; qualcun altro si è distinto per comportamenti non propriamente sportivi.

Se De Coubertin ha elevato lo spirito olimpico con il suo:
"L'importante non è vincere, ma partecipare"

il nostro compianto Giampiero Boniperti ha sublimato in modo pragmatico il senso della competizione con il suo altrettanto noto:

"Vincere non è tutto; è l'unica cosa che conta!"

E d'altra parte, che l'Italia qualche settimana fa abbia vinto ai rigori gli Europei, e che parte di quel successo sia dipeso da errori della squadra avversaria, è già stato dimenticato.

Ha vinto e basta.

Questa "sete" di risultati, nel tempo, ha portato - purtroppo - diversi atleti a cercare "aiuti" e "scorciatoie" per migliorare le proprie prestazioni.

Come accaduto in passato, queste olimpiadi sono state macchiate dal caso dell'atleta britannico Cj Ujah, impegnato nella staffetta 4x100 che ha regalato la medaglia d'argento all'Inghilterra. Questo corridore attualmente è sospeso per sospetto uso di sostanze illegali.
Potrebbe così succedere che questo apparente successo - come altri casi nel passato - sia rivisto alla luce di queste analisi, trasformando la gloria in disonore e vergogna.

Qual è il collegamento fra questo ragionamento e i mercati?

CONTESTO DI MERCATO

Il 2021, sul piano dei risultati finanziari, sta regalando grandi soddisfazioni.
Soprattutto a chi ha preso posizione sulle classi di investimento più rischiose.

I mercati azionari hanno corso e continuano ad allungare.
L'obbligazionario continua a vedere i rendimenti comprimersi (rivalutando quindi il valore del capitale di riferimento).
Per cui, qualsiasi cosa si sia fatta, sino a questo momento, sta portando "fieno in cascina".

Si può festeggiare e celebrare l'esposizione ai mercati rischiosi come la soluzione vincente a prescindere?

IL FATTO

Jens Weidmann, numero uno della Bundesbank (la banca centrale tedesca) ha - per così dire - invocato l'esame antidoping.

Ha ricordato alla BCE che il piano di interventi (il cosiddetto PEPP) non può essere permanente, e che la stessa Banca Centrale non ha il ruolo di garantire la solvibilità degli Stati.

Queste parole, al di là delle ragioni politiche od istituzionali per le quali sono state pronunciate, di fatto riportano sul tavolo un tema sostanziale: i rendimenti del titoli di Stato non sono realistici.

Che un paese come l'Italia paghi su un titolo decennale un tasso inferiore allo 0,60% su base annua, con un rapporto deficit/PIL del 160% è un dato che deve far riflettere.

Perché è un segno di distorsione.

Più volte si è ragionato sul fatto che non si poteva fare diversamente, che gli interventi di emergenza erano necessari.
Ma occorre ricordare che, al di là che ci possa stare simpatico o meno, Weidmann ha ragione quando dice che non possono essere perpetui.

E che ci piaccia oppure no, ha oggettivamente ricordato che la BCE non ha il ruolo di difensore degli Stati in difficoltà (riportando in auge la famosa "gaffe" della signora Lagarde).

IL CONTESTO INTERNAZIONALE

Se Atene piange, Sparta non ride.

Dall'altra parte dell'Oceano, nella terra a stelle e strisce, l'inflazione ha già dato segni importanti di uscita dal lungo letargo.
La crescita interna, ha rivelato un calo di due punti rispetto a quanto prospettato.
Entrambi i segnali sono stati infilati sotto il "tappeto", preferendo crogiolarsi sui dati delle trimestrali.

Trimestrali che fotografano - però - i mesi passati e che proiettano sui prezzi attuali dei ritmi di crescita piuttosto difficili da replicare nel prossimo futuro.

Oltretutto a settembre si tornerà a ragionare - sempre in America - se iniziare a ridurre la quota di liquidità immessa sul mercato dalla FED.

Se le Banche Centrali (primariamente quella americana ed europea) dovessero decidere di ridurre l'immissione di liquidità sul mercato (il farmaco "dopante"), si potrebbe aprire uno scenario in cui tutte le forze di correlazione fra le varie classi di investimento potrebbero essere messe in discussione.

CONCLUSIONI

Chiaramente resta da vedere se avverrà questa riduzione di liquidità e come avverrà.

Il Marshaillian K, indicatore che misura il differenziale fra PILmassa monetaria e , è già passato in negativo. 
Questo tipo di situazione si è già presentata sia nel 2010 che nel 2018, precedendo correzioni importanti.
Al di là della capacità predittiva finanziaria di questo numero (che lascia il tempo che trova), è piuttosto interessante avere un'idea di quale sia il peso del denaro liquido in circolazione.

Non va dimenticato - ad ogni modo - che stiamo vivendo una situazione fortemente "drogata" e temporanea.

Va ricordato anche che i mercati spesso anticipano plausibili scenari futuri. Per cui i prezzi di oggi in qualche modo potrebbero già "scontare" eventuali dati economici positivi; il che significa che una volta confermati questi risultati potrebbe mancare la benzina per continuare a salire (un vecchio adagio borsistico consiglia di "Comprare sui rumors e vendere sulla notizia"). Potrebbe anche essere che certe "proiezioni" non trovino riscontro, rendendo i prezzi di mercato troppo elevati rispetto al valore effettivo delle aziende.

In sintesi, se un portafoglio non è ben strutturato (ricordando che non sono i rendimenti a certificare la robustezza di una soluzione di investimento), i mesi futuri potrebbero rivelarsi piuttosto complicati.

Ecco perché diversificazione e buon senso sono ancora una volta i migliori alleati per allocare il proprio patrimonio.

Alessandro Tamburini


9 agosto 2021


(per info e contatti: alessandrotamburini.com)


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