IL 2023: NUOVA PARTITA O GIOCO DIVERSO?




INDICE

PREMESSA


È inutile girarci intorno. Il 2022 è stato finanziariamente l'anno peggiore dal dopoguerra ad oggi. Non c'è stata classe di attività finanziaria che non abbia visto i propri valori diminuire nel corso di questi 12 mesi. Le ragioni di questo calo possono essere ricercate in una serie di avvenimenti e scenari che conosciamo molto bene.


Sono già partite da più fronti le famigerate previsioni per quello che accadrà nel 2023.


C’è chi vede un rialzo del 30% sull’azionario, e chi invece pensa che possa esserci un altro profondo ribasso (fin oltre il 20%).


In questo contesto è perfettamente richiamabile un aforisma di John Kenneth Galbraith:


“La sola funzione delle previsioni in campo economico è quella di rendere persino l’astrologia un po’ più rispettabile”.



NUOVA PARTITA. GIOCO SCONOSCIUTO


Una cosa è certa.
Il 2023 rappresenterà una partita nuova.

E questa volta lo sarà davvero.


Non tanto per le performance, che saranno la risultante dell’incrocio delle varie forze e delle varie aspettative.


Tanto quanto, invece, per il tipo di gioco che si dovrà affrontare e per le regole che saranno da rispettare.


Se non si capiscono questi due grandi parametri si corre il rischio di trovarsi con l’attrezzatura e la divisa adatti per una partita a tennis su un campo da basket.


Si può avere la migliore racchetta al mondo, averla preparata come si deve…


Ma evidentemente potrebbe servire a poco.


INFLAZIONE E BANCHE CENTRALI


È abbastanza chiaro che il nodo centrale per i prossimi mesi rimarrà l’inflazione.

Grande assente da anni ed evocata con tutti i mezzi possibili (su questo torneremo a breve), si è presentata nel momento in cui nessuno l’aspettava più.

Provocando delle distorsioni molto pronunciate.


In molti si domandano per quale motivo le Banche Centrali non siano corse ai ripari, non abbiano pensato di ricorrere a misure estreme per mali estremi.


In fin dei conti, cosa potrebbe esserci di peggio di una guerra a ridosso del cuore dell’Europa orientale, dopo un evento pandemico?


Non era forse il caso di usare una risoluzione tipo quella messa sul tavolo da Draghi con il suo “Whatever it takes”?


Quella volta si era davanti ad un attacco finanziario rivolto alla falange più fragile dell’Unione; oggi potrebbe esserci in ballo qualcosa di molto più serio.


Non va dimenticato, ad ogni modo, che l’espressione “Whatever it takes” può essere tradotta con: “Ad ogni costo”.


Il fatto che ci fosse un prezzo, un costo da mettere in conto, era implicito nelle dichiarazioni.


Non è mai stato detto: “Non preoccupatevi, sarà sempre tutto dovuto e gratis!”


In quel momento era necessario mostrare i denti e prendersi un rischio, per impedire che la speculazione falcidiasse intere nazioni.


Non poteva e non doveva, ad ogni modo, essere interpretato come un impegno “ad libitum”, a tempo indeterminato.


Da quella dichiarazione sono passati oltre dieci anni.
Anni in cui la BCE è intervenuta per provare a far ripartire un sistema che appariva incagliato.


E non va nascosto che uno dei problemi più grandi di queste misure è stato che il denaro si è fermato nel sistema finanziario e non è arrivato alle famiglie o alle imprese.


Questa massa critica di denaro finto ha schiacciato i rendimenti al punto tale di costringere, quasi come fosse una legge fisica, la liquidità su asset più rischiosi.


La pandemia prima e la guerra poi, hanno di fatto consegnato alle Banche Centrali il conto di un’azione perpetrata per lungo tempo.
Forse troppo.

O forse non si era immaginato, a ridosso del terzo millennio di dover fare i conti con problemi che potevano apparire relegati alla storia passata dell’umanità.


Fattostà che avendo usato le “armi finali” all’inizio della battaglia (senza ottenere risultati tangibili), le Banche Centrali si sono trovate disarmate davanti a questo scenario.


Facendo oltretutto fatica anche (soprattutto nel caso della BCE) ad adempiere al mandato principale: tenere sotto controllo i prezzi.


Ripartiti i prezzi (fenomeno dovuto anche al fatto che la catena di approvvigionamento è stata a messa a dura prova dalla pandemia) e con un rimbalzo tecnico sulla crescita - perché di rimbalzo tecnico bisogna parlare - è iniziata la virata per l’uscita dall’era dei tassi negativi.


Manovra brusca, repentina, giustificata da un inasprimento dei costi energetici dovuti - in parte - al conflitto in Ucraina, che insieme agli altri elementi ha scatenato la tempesta perfetta.


Ma questo è il passato, e lo conosciamo e lo capiamo bene (magari fino ad un certo punto).


Come si può affrontare il presente?


L'ELEFANTE NELLA STANZA


Questa domanda ha in sé una parola chiave: “affrontare”.


Affrontare significa: “Esporsi deliberatamente a qualcosa di difficile”.


Cosa potrebbe esserci di più difficile di mettere in discussione un’impostazione di portafoglio (magari metabolizzata a suo tempo con fatica), accettare di consolidare alcune perdite per mettere in protezione il patrimonio?


Perché potrebbe essere importante farlo?

Perché non si può più ignorare l’elefante nella stanza.


Un bot a 12mesi (l’operazione più elementare e con il profilo di rischio più basso che ci possa essere) nella giornata del 19 dicembre 2022 rendeva oltre il 2%.


Qualche anno fa, per portare a casa un 2% su un profilo di investimento conservativo era necessario fare delle capriole finanziarie e matematiche non indifferenti.

Oggi basta una calcolatrice e sapere quali voci fiscali e di costo intervengono in questa operazione.


E secondo le dichiarazioni delle Banche Centrali, la spinta sui tassi non è ancora finita.


CONCLUSIONI


I rendimenti aumenteranno, non aumenteranno, inizieranno a calare?

Come questa variabile impatterà i mercati azionari, quanto creerà decorrelazione con la parte obbligazionaria?

I valori saliranno? Scenderanno?


È veramente complicato, se non impossibile fare delle proiezioni.

Piuttosto che provare a fare gli indovini, occorrerà stare a vedere e seguire i vari mutamenti.


E capire, che forse è meglio mettere a riposo la nostra bellissima racchetta perché la partita di pallacanestro sta per iniziare.


Al di fuori di ogni metafora, ovviamente (e mai come in questo frangente), la diversificazione - quella vera - potrà essere di grande aiuto; nel pieno rispetto del proprio profilo di rischio e coerentemente con gli orizzonti temporali previsti dai propri progetti di vita. 


20 dicembre 2022


(per info e contatti: alessandrotamburini.com)


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