IL VACCINO, IL BTP FUTURA E L'ANNO CHE VERRÀ


"Caro amico, ti scrivo, così mi distraggo un po'..." 
Era questo l'incipit della famosa canzone del compianto Lucio Dalla.

E giunti quasi alla fine di un anno faticosissimo, con una pandemia che non accenna a dare segni di stanchezza,  distrarsi è diventata una vera e propria necessità.

Soprattutto perché la maggior parte delle informazioni che riceviamo è tendenzialmente negativa.

Aumento dei contagi, rapporto fra malati in terapia intensiva e posti letto suddiviso fra le varie regioni, contrazione prospettica della crescita mondiale e il normale confronto politico che scende spietatamente sempre più in basso con scivolate di stile che interessano tutti gli schieramenti e le bandiere (senza che il processo aristotelico di tesi/antitesi tenda verso una sintesi che abbia una qualche parvenza di concretezza).

Ecco perché, la notizia del possibile rilascio del vaccino da parte di Pfizer (annunciata mercoledì scorso a mercati aperti) è sembrata un raggio di sole fra le fitte coltri di nubi di un giorno invernale.

Le Borse mondiali hanno festeggiato questa notizia con un allungo considerevole, per poi tornare quasi subito a fare i conti con la realtà del presente.

Anche perché l'introduzione della vaccinazione (uno o più vaccini, a questo punto conta poco) potrà dare i primi riscontri (auspicabilmente positivi) non prima della prossima estate.

Chiaramente, molto meglio avere una cartuccia in canna, piuttosto che avere un fucile armato di un tappo di sughero legato con lo spago.

A proposito di cartucce, lo Stato Italiano ha emesso un'altra tranche di BtP Futura.
Chissà se il nome di questa emissione ha volutamente richiamato il titolo di un altro capolavoro di Dalla...
Ad ogni modo, ci si aspettava di collocare 12miliardi di nominale.
Invece, la raccolta si è assestata intorno ai 6miliardi, poco meno della metà.

Le condizioni per i sottoscrittori, al di là dei vari meccanismi di scaglionamento delle cedole e premi finali (che ricordano molto le televendite sulle televisioni private), permettono di portare a casa un rendimento annuo netto compreso fra lo 0,44% e lo 0,66% (a questo link i conteggi dettagliati), per un investimento che dura 8 anni.

Con il rapporto Debito/Pil in  espansione per tutti gli aiuti istituzionali che verranno erogati nei prossimi mesi, e la comprensibile contrazione della crescita interna.

Non è avvenuto, quindi, il confidato intervento massiccio da parte degli italiani (con i propri risparmi, fermi per la maggior parte sui conti correnti) a supporto della fragile situazione attuale.

Fondamentalmente perché il rischio non viene adeguatamente ricompensato.

E d'altra parte, il ritorno economico non potrebbero essere diverso.

Per tante ragioni.
Non per ultimo il fatto che ci troviamo a fare i conti con un mercato globale.

Immaginare condizioni diverse (per eventuali emissioni squisitamente "pro-patria"), sempre che si trovasse il modo per renderle legittime, porterebbero ad un immediato riallineamento dei prezzi in modo da avere, per parità di scadenze ed emittente, lo stesso rendimento.

Giusto per fare il solito confronto con i titoli degli Stati Uniti, un decennale oltreoceano oggi paga ad un investitore lo 0,90% annuo (al lordo del rischio di cambio).

Questa mancanza di adesione, tendenzialmente apre le porte ad altri strumenti di supporto che al momento sono stati tenuti a debita distanza.
Che non per forza devono essere visti sotto una luce negativa.

Il famigerato MES per esempio, secondo alcuni calcoli, verrebbe a costare (su una scadenza di dieci anni) lo 0,13% all'anno.
Che si colloca molto al di sotto, come costo, anche della emissione dei Btp menzionati poco sopra.

Chiaramente il dibattito per l'utilizzo di questo strumento non farà altro che surriscaldare il dialogo all'interno delle Camere.

Resta oltretutto da sperare, che la ricca dote in arrivo l'anno prossimo dalla UE, non porti ancora di più ad inasprire il clima politico, convertendo un possibile tentativo di salvataggio di un'economia già fragile ed esasperata, in un irrimediabile naufragio.

C'è bisogno di grande lucidità, pazienza e calma.

Le stesse qualità che hanno permesso di non trasformare la tensione temporanea di questa primavera  in un disastro.
Aspettando l'anno che verrà

Alessandro Tamburini


14 novembre 2020


(per info e contatti: alessandrotamburini.com)


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